Vigevano Promotions
turismo, arte, cultura, territorio
La Lomellina terra
di castelli e riso
Spesso chi decide di visitare la Lomellina non immagina che i castelli siano uno dei suoi elementi caratterizzanti. Grazie anche alla conformazione del territorio e alla possibilità di utilizzare facilmente il materiale per la costruzione degli edifici (l’argilla con cui si fanno i mattoni è molto presente in questa parte della Pianura Padana), i castelli sorsero in gran numero già in epoche antiche. Nati inizialmente come semplici strutture difensive, successivamente - soprattutto a partire dai Visconti - questi edifici assunsero una maggiore importanza, trasformandosi nel corso del tempo in dimore signorili.
Con lo sviluppo della coltura risicola in Lomellina (in queste zone si inizia a coltivare questo cereale, nell’ultimo quarto del XV secolo), queste strutture diventano il fulcro dell’attività agricola del territorio circostante, e a queste dimore spesso si affiancano edifici per la lavorazione del riso, in parte tutt’oggi visibili.
PROGRAMMA PROPOSTO
Mattino
Castello d’Agogna: Castello Isimbardi
Probabilmente la costruzione del castello risale intorno al XII o XIII secolo, forse in corrispondenza di un complesso militare (castrum) romano, anche se le prime notizie risalgono ad un documento del 1376.
L’edificio (notevolmente modificato nel corso dei secoli) ha tradizionale impianto quadrato, tipico dei castelli di pianura lombarda. Vi sono però alcune particolarità, come la presenza di una sola torre angolare decorata da alcuni fregi in cotto e dove sono ancora visibili tracce di monofore a tutto sesto.
Il Castello è circondato da un ampio parco, al cui interno si trovano una serie di edifici di varie epoche (alcuni molto recenti) e tra loro si trova anche una struttura che ospita una straordinaria testimonianza del passato della Lomellina, una micropila in legno del 1930 che riproduce il processo di lavorazione del riso (sbramatura del risone, separazione della lolla, sbiancatura del riso sbramato). All’interno del Castello si visiterà l’interessante mostra dedicata alle mappe del territorio, custodite nel Fondo dell’ archivio storico dei nobili Isimbardi. I primi documenti storici risalgono al XIII secolo fino alle più recenti proprietà terriere. Un vero e proprio racconto della Lomellina tra curiosità e preziose immagini.
PRANZO
La scuderia del castello Isimbardi dopo un attento restauro è stata dotata di comfort essenziali diventando un’ ottima location per pranzo a buffet o seduti . Disponibilità di menù tipici a scelta e su richiesta del cliente
Pomeriggio
Sartirana: la Pila esterni e interni - Castello esterno
Il castello sorse nel alla fine del XIV secolo per volontà di Gain Galeazzi Visconti e fu modificato tra il 1464 e il 1466, ad opera dell’architetto Ridolfo Fioravanti, zio del più famoso Aristotele Fioravanti, che, alla corte dello Zar Ivan III il Grande, costruì a Mosca il Palazzo del Cremlino e alla cui edificazione contribuì anche Ridolfo. Con la fine del ducato milanese (1525 – battaglia di Pavia) il Castello di Sartirana diviene feudo del Segretario di Stato dell’Imperatore Carlo V, il Cardinale Gattinara, i cui discendenti vissero nel maniero sino al 1934.
La PILA è un antico magazzino di stoccaggio e lavorazione del riso, edificato nel XVII sec. come pertinenza del Castello. Nei secoli, ha mantenuto le caratteristiche architettoniche originali. Gli spazi interni sono caratterizzati dalle ampie capriate in legno e dai pavimenti in cotto lombardo. Qui vi è un piccolo ma importante museo contadino dove si possono osservare i macchinari lignei, le tramogge, le tempere di stoccaggio, il rarissimo, forse unico, mulino a ruota orizzontale. Sono tuttora visibili le chiuse di regolazione dell’acqua proveniente dall’Antico Roggione di Sartirana, unica fonte di energia per il funzionamento dei processi di pilatura e stoccaggio del riso. E’ ancora presente in loco l'originale macchinario per la lavorazione del riso, risalente agli inizi del XX secolo La Pila ospita anche l’importante mostra permanente dedicata al famoso designer Ken Scott che arricchisce e impreziosisce gli spazi senza stravolgerli.